Nella mitologia greca, Hypnos
era il dio del sonno, conosciuto presso i Romani sotto il nome di
Somnus. Figlio di Nyx, la notte. Era anche il fratello gemello di
Thanatos, dio che personificava la morte. Secondo Esiodo, viveva
nelle terre sconosciute dell'ovest, mentre secondo Omero,
abitava a Lemnos. Gli scoliasti (commentatori antichi di Omero)
si sono interrogati riguardo a ciò. Secondo alcuni, i Lemnieni
apprezzavano molto il vino, quindi accoglievano Hypnos con
piacere. Secondo altri, il dio era innamorato di Pasitea, una delle
tre Grazie, che abitava in questa città.
Hypnos
aveva il potere di addormentare tanto gli uomini che gli dei. Era
considerato benevolo ed ero attorniato dai Sogni. Portava sempre con
sé un mazzo di papaveri con cui, sfiorando le palpebre dei
dormienti, donava loro realistiche illusioni.
Il
sonno è una delle cose più belle che si possono vedere ( proprio nel
senso di “guardare” ) al mondo.
Il
sonno, o meglio. il dormiente , che sia animale o umano ; bambino,
adulto, vecchio.
adulto, vecchio.
La
creatura abbandonata al sonno avvia l'osservatore alla pratica della
contemplazione , e anche, in un certo senso, dell'ascesi.
Non si
allungano le mani sul dormiente, per accarezzarlo, per stringerlo,
anche se magari verrebbe voglia.
Ridestare
dal sonno è una colpa.
Solo
guardare è lecito, inalare quello splendido naturale rilassamento,
la pacificazione dei muscoli, il riaffiorare di una espressione
fetale cancellata dai parossismi emotivi della vita da svegli.
Nel
dormiente si riconosce la nostra propria fragilità, ma anche il
diritto di essere indifesi, e la risorsa della smemoratezza,
dell'oblio.
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